MAKARI Chi sa la storia nu poco curiosa, nu poco scuntrusa che parla d’amore Per le tradizioni, per le mie radici, ma Makari è casa E il cuore canta per te. Canta più forte ma fallo in silenzio, Perché qui nessuno ci sente, ci vede… Ma Makari è casa, è gioia e dolore… Makari nulla di me dicon più, Chi sa la storia nu poco curiosa, nu poco scuntrusa che parla d’amore, ma Makari è casa e il cuore canta per te”. Per le tradizioni, per le mie radici, Queste le parole cantate da “Il Volo” per omaggiare, attraverso la sigla, la serie TV, trasmessa da Rai Uno, “Makari”. Siamo abituati a vedere omaggiate le bellezze del nostro territorio, ma siamo altresì abituati a subire gli oltraggi della cronaca, che descrivono la Sicilia come terra di Mafia e di arretratezza culturale. Siamo abituati a sentir parlare del Sud come quella parte dello stivale che non sa mai partire senza un aiuto, che lascia scappare i suoi figli migliori perché non in grado di far uscire i sogni dal cassetto. Invece, la serie TV “Makari”, sta dando voce alla vera Sicilia, terra di forti tradizioni, abitata da uomini di sani principi e di paesaggi bellissimi. Ogni lunedì sera, da poche settimane a questa parte, il cuore di ciascuno di noi ha palpitato a vedere in TV i nostri luoghi, e il territorio così ne guadagna gran risalto. Lo scrittore La Manna, con la sua genuina curiosità, passeggia per le nostre strade e si addormenta cullato dal rumore del nostro mare. Il suo amico Piccionello, con disarmante simpatia, incarna il siciliano tipo, un uomo altruista e benpensante. Ama il calcio e ne fa un vanto tanto da dire di aver giocato in numerose squadre, come il Valderice. E sulle note della Premiata Formeria Marconi danza impetuoso Monte Cofano sul golfo di Lido Valderice, come a ricordarci che quella bellezza noi possiamo viverla ogni giorno. Makari non rappresenta altro che il posto in cui tornare. E la Sicilia questo è, il nido in cui fare ritorno. Makari ci sta regalando la possibilità di dar risalto alla fortuna che la natura ci ha dato e ci mette davanti alla responsabilità di dover alimentare sempre di più quella bellezza. Questa serie TV ci fa sentire a casa, “Mamma talìa si vitte Peppe!”. Non è la prima volta che qualcuno di noi, Valdericini, compaia in TV ma questa volta è come se la TV avesse inondato ciascuno degli angoli delle nostre case, sempre più vissute, viste le restrizioni relative alla pandemia. E il lunedì sera è come se il mondo si fermasse, proprio come una volta succedeva con “Carosello”. Valderice è stata protagonista nello sviluppo della serie TV “Makari”, regalando agli spettatori i suoi paesaggi, le sue luci e il suo mare. Viviamoci la bellezza e facciamo sempre in modo che Valderice sia “tra cielo e mare”. 20 ANNI DI SCU Il 6 Marzo 2021 il Servizio Civile ha celebrato 20 anni dalla sua istituzione, fondato sulla difesa della Patria e sui principi costituzionali di solidarietà sociale, volto a salvaguardare il patrimonio della Nazione e a contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani. Nel 2017, con il decreto legislativo n. 40, si trasforma in Servizio Civile Universale. Numerosissimi hanno vissuto un’esperienza unica ed irripetibile, che avvalendosi di questo percorso formativo e professionale, riconoscono il bisogno di crescere, di maturare conoscenze, esperienze e competenze, di avvicinarsi più concretamente anche al mondo del lavoro, di incidere maggiormente sui territori e sulle comunità. Da poco è scaduto l’ultimo bando e la Pro Loco Valderice offre la possibilità e l’opportunità di svolgere un anno di lavoro per la promozione turistica e culturale del nostro paese a soli 2 operatori volontari. Pertanto auguriamo alle volontarie uscenti del SCU 2020 un percorso professionale ricco ed esaustivo, e allo stesso modo non vediamo l’ora di dare il benvenuto ai futuri volontari, sperando fortemente di ritornare in sede e realizzare eventi per ripartire tutti assieme in allegria. UNA COLOMBA CONTRO LA FIBROMIALGIA La fibromialgia è una sindrome cronica e ingravescente caratterizzata da dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare. È una sindrome sconosciuta ai più ma che affligge migliaia di persone in tutto il mondo, interessando per lo più soggetti di sesso femminile (circa il 90% dei malati). Dopo l’osteoporosi, è la malattia reumatica più diffusa in tutto il mondo. La Fibromialgia non è soltanto una malattia del corpo, poiché, a causa della sua ingravescenza funzionale, condiziona profondamente anche la sfera psico affettiva dei soggetti affetti. Fino a pochi anni fa era un arcano della medicina. Oggi sono innumerevoli gli studi condotti a riguardo. Proprio per questo l’associazione Turistica Pro Loco Valderice vuole promuovere l’iniziativa dell’Associazione AISF ODV, radicata ormai nel nostro territorio, a favore della Ricerca, atta a trovare delle soluzioni nel campo della cura della Fibromialgia. Nello specifico, l’Associazione sponsorizza l’iniziativa, messa in campo, attraverso la vendita di colombe pasquali. Il vostro aiuto sarà un’arma di pace fondamentale alla vittoria di una battaglia che non merita di rimanere silente! INDOVINELLO “CHE COS’E’?”Jo l’haio e tu l’hai, ma comu a mia tu nun ci l’hai. / La risposta verrà data nel mese successivo SAN GIUSEPPE FESTA DEI PADRI E DEI LAVORATORI Nell’immaginario comune, la figura di San Giuseppe evoca l’immagine del padre premuroso, di un marito devoto e di un lavoratore appassionato alla propria professione. La Festa di San Giuseppe ha una tradizione fortemente radicata nel territorio siciliano, ed è caratterizzata dallo svolgersi di peculiari eventi, quali l’invito di San Giuseppe e la cosiddetta “Vampata”. Simboli culinari della festa di San Giuseppe, celebrata il 19 Marzo di ogni anno, sono il cosiddetto sfincione e i pani di San Giuseppe, veri e propri esempi di artigianalità culinaria. Proprio i pani rappresentano uno dei principali simboli della festa di San Giuseppe e sono testimonianza di una peculiare tradizione dal forte significato. Ciascuno di questi pani viene realizzato con una forma particolare, collegata ad un significato; il Sole, ad esempio, rappresenta Gesù Cristo, PER SAPERNE DI PIÙ
9 aprile 2021 – Charles Baudelaire – 200 anni dalla nascita Biblioteca Comunale “Francesco De Stefano” Il 9 aprile 2021 ricorre il 200esimo anniversario dalla nascita di Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867), uno dei poeti più affascinanti dell’Ottocento, critico e traduttore francese, antesignano del simbolismo e pietra miliare dei Poètes Mauditst – i poeti maledetti. La personalità estrosa e controversa del poeta parigino è stata così dirompente da riuscire ad impersonare nell’immaginario collettivo un vero e proprio archetipo letterario: il flâneur, il romantico passeggiatore delle vie cittadine che vaga immerso nei suoi pensieri. Alla base delle opere di Baudelaire, vi è una visione del mondo pessimista, infatti l’artista crede che la modernità, troppo attenta al progresso e al dio denaro, non riesca ad apprezzare realmente il bello. Il poeta invece nella sua melancolia può apprezzare il bello, che raggiunge solo con la sofferenza. Ma nonostante il forte pessimismo, Charles Baudelaire regala alcuni dei momenti più intensi della poesia e della letteratura francese. L’edizione Mondadori del 1996 delle “Opere”, che sostituisce quella pubblicata nel 1973 col titolo “Poesie e prose”,accresce in modo consistente il numero dei testi messi a disposizione del lettore, allargandola scelta a tutti i campi in cui si è mossa la ricerca baudelairiana: poesia, prosa,critica. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Tra i massimi poeti francesi, condusse una vita libera e sregolata, da vero dandy, suscitando per le sue abitudini, e soprattutto per le sue opere, numerosi scandali. Ha lasciato opere meravigliose che vale la pena approfondire, partendo ovviamente dalla sua raccolta di poesie “I fiori del Male”. Pubblicata nel 1857 e immediatamente sequestrata per oscenità, incriminata e condannata a tagli e censure, la raccolta “I fiori del male” è oggi universalmente considerata il più importante libro di liriche dell’Ottocento e segna l’inizio della poesia moderna. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Ispirato dal «fascino quasi fraterno» di Poe e dalle personali esperienze con gli allucinogeni, Baudelaire affida ai “Paradisi artificiali” le sue riflessioni sul rapporto tra la creazione artistica e le droghe, considerate «mezzi di moltiplicazione dell’individualità». (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) E non mancano scritti sull’arte … Vedere un quadro per Baudelaire è allo stesso tempo un atto di ricezione e di pensiero, dove la parola diviene necessaria proprio per illuminare il momento riflesso dell’esperienza e il suo prolungarsi in un nuovo universo di «idées» e «rêveries», nel quale si mette poi di fatto alla prova la vitalità stessa delle immagini. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Charles Baudelaire è stato uno dei pochi conoscitori del suo tempo, sapendone cogliere la vera essenza e restituendola ai posteri attraverso descrizioni puntuali e puntigliose di ciò che lo circondava. Ed è questo che riesce a fare anche all’interno de “Il pittore della vita moderna”, in cui indaga realmente ciò che stava fremendo per i boulevards e i faubourgs parigini. Sul finire dell’anno 1863 i lettori del “Figaro” furono testimoni, forse non del tutto consapevoli, di una rivelazione: in un saggio che assumeva come pretesto l’opera del disegnatore Constantin Guys, Charles Baudelaire ripensava la propria opera e gettava le basi dell’arte moderna. L’esaltazione del dandy come modello di comportamento altamente morale, la celebrazione della città e delle sue folle, il culto della moda e degli aspetti mutevoli del bello, l’elogio del trucco … (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Ecco alcuni autori che si sono lasciati ispirare e hanno scritto di lui e con lui … La futilità di un argomento quale quello del bistro e del maquillage si trasfigura qui in tema centrale del nostro esistere. In “Elogio dei cosmetici” il Baudelaire in un saggio elogia il trucco perché pone riparo all’animalità del genere umano e nell’altro descrive le caratteristiche del perfetto dandy. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) E per meglio conoscere la vita di Charles Baudelaire … Il libro di Pichois e Ziegler è una biografia in senso stretto, piena di dettagli materiali: indirizzi di case, di taverne, di alberghi, di redazioni di giornali, case editrici, ecc … ; di nomi e vicende di amici, belle donne, giornalisti, scrittori, attori, giudici, ecc…; di cronache editoriali e di triti fatti quotidiani. C’è anche molto materiale epistolare: lettere di Baudelaire alla madre e lettere degli amici, e molte sono le testimonianze di persone che hanno conosciuto il poeta, scritte a distanza di anni dalla sua morte. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Vi lascio con una frase di Charles Baudelaire: “Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai” La Bibliotecaria Rosaria
“Come amare le conchiglie” Biblioteca Comunale “Francesco De Stefano” Al primo piano della Biblioteca di Valderice c’è la “Stanza delle conchiglie”, così chiamata perché ospita due vetrine che contengono una collezione di conchiglie, donata al Comune di Valderice (Donazione Collezione Malacologia con Delibera n.186 del 30/7/2006) da Luigi Bruno. Nato a Trapani il 27 febbraio 1935, funzionario dell’INADEL prima e dell’ASL poi, Luigi Bruno è stato delegato provinciale della Federazione Italiana Ginnastica Artistica, delegato provinciale della Federazione Italiana di Scherma e Presidente Regionale della Federazione Italiana Twirling. Come Vice Presidente del Comitato CSI di Trapani ha promosso numerose iniziative, ricevendo la massima onorificenza associativa, il “Premio Discobolo d’oro” al merito nel 2019. Per la sua attività nell’ambito sportivo gli sono state assegnate la Stella di bronzo e la Stella d’argento al merito sportivo del CONI. Attualmente è Presidente dell’Associazione “Salviamo la Colombaia”, organizzazione no-profit costituita il 27 gennaio 2003 per la salvaguardia ed il recupero del Castello di mare di Trapani, associazione che negli anni ha realizzato tantissime attività tra cui il Colombaia Day con visite guidate, mostre fotografiche in Italia e all’estero, concorsi di fotografia e di pittura, convegni tematici, con l’emissione di un francobollo con l’immagine della Colombaia, la realizzazione di cartoline commemorative e dei relativi annulli postali figurati. E’ Presidente del Centro Studi e Ricerche del Centro Sportivo Italiano di Trapani. Studioso e appassionato di conchiglie ha realizzato e curato il Museo Malacologico, che per quasi 20 anni è stato tenuto aperto ad Erice e i cui reperti erano conservati in circa 87 vetrine e chiuso per mancanza di locali idonei. Nel 2013 Luigi Bruno ha organizzato una Mostra Malacologica presso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani e la Mostra “Le conchiglie del Mediterraneo” all’interno del Medi Egadi Fest a Marettimo. Nel 2014 ha donato al Comune di Buseto Palizzolo una collezione di conchiglie e 9000 volumi per la biblioteca dello stesso Comune. La sua passione per le conchiglie, raccolte personalmente soprattutto lungo le nostre coste, l’ha condotto ad accumularne una grande quantità che pazientemente ha classificato e questa collezione purtroppo riempie molti scatoloni custoditi in alcuni magazzini, con la speranza che si possa realizzare un giorno a Trapani un Museo malacologico, come quello realizzato ad Erice, che ha rappresentato un punto di riferimento e polo di attrazione della comunità scientifica, ambientalista, naturalista e sociale nazionale. Questo immenso tesoro fa parte della cultura trapanese e dovrebbe ritornare a rivedere la luce, non essendo soltanto un bene di pochi ma della collettività. I molluschi che abitano le conchiglie marine sono animali misteriosi che vivono sul fondo del mare, hanno forme diverse, talvolta molto fantasiose e colorate, e i loro resti si ritrovano sulle spiagge in seguito alle mareggiate. Esse hanno avuto un ruolo importante nella vita dell’uomo che a seconda delle situazioni le ha considerate oggetto di ornamento, moneta di scambio, portafortuna, oggetto di magia e molte credenze e leggende sono sorte intorno ad esse (Cammino di Santiago, le leggende dei marinai, la leggenda di Dedalo…). Molte di esse sono state ritrovate in sedimenti fossili risalenti all’epoca preistorica, anche nel nostro territorio. E’ tutto questo che ha appassionato Luigi Bruno e di questo ha scritto tanto. Partiamo quindi alla scoperta di un mondo meraviglioso, un viaggio nelle profondità marine e negli anfratti terrestri con i libri che ha scritto, presenti in Biblioteca e donati dallo stesso, un viaggio attraverso la scienza, la curiosità e le leggende: “I chitoni: Mostra Malacologica Ericina” del 1994 (Strani molluschi marini la cui conchiglia è formata da 8 placche);“Cefalopodi: 13esima Mostra Malacologica Ericina” del 1995(Polpi, Seppie, Calamari ed altri);“Conchiglie ai bordi del mare” del 1996(Le conchiglie raccontate ai ragazzi);“I molluschi terrestri” del 1999 (Quelli che noi chiamiamo “lumache”, ma che si tratta di “chiocciole”);“I vermetidi: 18esima Mostra Malacologica Ericina” del 2000 (Molluschi a forma di “tubicini” che restano attaccati alla rocce);“La posidonia oceanica” del 2001 (Nella cui “prateria” si svolge gran parte della vita degli animali del mare);“Guida al Museo Malacologico” del 2002;“Contributo alla conoscenza dei molluschi conchiferi rinvenuti nella spiaggia di Tramontana a Trapani” del 2003. La figlia Gabriella, laureata in Scienze Naturali, lo ha seguito nella sua passione ed insieme sono autori di molti libri divulgativi in materia: “Conoscere i molluschi dell’Arcipelago delle Egadi” del 2004;“Le meduse” del 2005;“Glossario di termini malacologici e altri …” del 2006;“La radula” del 2007 (Sull’apparato radulare, organo masticatorio di alcuni molluschi);“La conchiglia come strumento musicale” del 2008;“Il calendario malacologico 2010” del 2010;“La conchiglia come simbolo” del 2010;“La conchiglia fra leggenda, mito e magia” del 2012;“La conchiglia nei sogni: mito, divinazione, psicologia” del 2017;“Le vongole” del 2019;“Le conchiglie tra la natura e le attività dell’uomo” del 2020;“Come si nutrono alcuni Gasteropodi dei mari italiani” del 2021 (Sulle modalità di ricerca del cibo e di tutto il necessario per la sopravvivenza delle varie specie di Gasteropodi). E non bisogna dimenticare le pubblicazioni che Luigi Bruno, come autore e/o curatore, ha dedicato alla Colombaia, che si auspica venga presto restaurata con il soldi del Recovery Fund: “La Colombaia: una storia bimillenaria, immagini e cartografia” con Alberto Costantino del 1996;“La Colombaia: ieri, oggi … domani” del 2005;“La Colombaia: immagini” del 2006;“I luoghi della Colombaia: una guida … oltre quello che vedi …” del 2008;“La Colombaia: un patrimonio culturale da recuperare e valorizzare” del 2008;“Il Castello di mare di Trapani: la Colombaia” con Alberto Costantino del 2014;E diverse edizioni de “Il calendario della Colombaia”. E per finire ricordiamo il libro “Francesco Paolo Bruno: sulle ali di un sogno”, il sogno americano del fratello pubblicato nel 1997 e “Ettore Daidone e il suo amore per lo sport”, scritto con Filippo Occhipinti su Ettore Daidone, ex Presidente del Centro Sportivo Italiano di Trapani, pubblicato nel 2016. Trovate tutti i volumi su citati in biblioteca! Vi aspettiamo! (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) La Bibliotecaria Rosaria con Luigi Bruno
BIBLIOTECA COMUNALE “F. DE STEFANO” 25 marzo: Speciale Dantedì Il Dantedì è la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri e si celebra ogni 25 marzo. La data è stata approvata il 17 gennaio 2020 in vista delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte del poeta, avvenuta il 14 settembre 1321. La scelta del 25 marzo non è casuale, per gli studiosi rappresenta l’inizio del viaggio di Dante nell’aldilà, quando si sarebbe smarrito nella “selva oscura” “nel mezzo del cammin” della sua vita, cioè intorno ai 35 anni (egli considerava l’età media della vita in 70 anni) e precisamente tra il 25 ed il 26 marzo del 1300. Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spaziò all’interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il “Sommo Poeta”. È considerato il padre della lingua italiana e la sua fama è dovuta alla paternità della “Comedìa”, divenuta celebre come “Divina Commedia”. Dante è inferno, purgatorio e paradiso: la “Divina Commedia”, il più grande capolavoro in lingua italiana ed uno dei pilastri della letteratura mondiale, è un’opera monumentale di oltre 14.000 versi. In Biblioteca trovi diverse edizioni della “Divina Commedia”, ma l’edizione più prestigiosa è quella illustrata da Gustave Dorè. (Solo consultazione) Dante è la gentilezza e l’onestà del sonetto proemiale della “Vita nova” e la petrosità delle rime “aspre e chiocce”, è il vento di Paolo e Francesca, è il rumore digrignato dei denti del conte Ugolino che si accaniscono famelici e vendicativi sulla nuca dell’arcivescovo Ruggieri. Dante sono le ambiguità lascive del “Fiore” e le altezze rarefatte del “Convivio”, del “De Monarchia”, e la precisione del “De vulgari eloquentia”. Trovate questi titoli nel settore dei classici con pubblicazioni di qualità, quali i volumi dell’U.T.E.T.(Unione Tipografico-Editrice Torinese), la casa editrice nata a Torino nel 1791 e tra le più antiche d’Italia. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Tra le nuove acquisizioni vi segnalo “A riveder le stelle: Dante, il poeta che inventò l’Italia” di Aldo Cazzullo: un libro sul più grande poeta nella storia dell’umanità e sulla nascita della nostra identità nazionale; per essere consapevoli di chi siamo e di quanto valiamo. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Dante si studia nei dipartimenti di teologia, filosofia, storia e storia dell’arte, ma anche geografia per le implicazioni cosmologiche. Incontriamo Dante quando la radio ti rimpalla Jovanotti, che canta “amor ch’a nullo amato amar perdona, porco cane, lo scriverò sui muri e sulle metropolitane…” in “Serenata rap” e quando il cantautore romano Antonello Venditti canta “Ci vorrebbe un amico”. E incontriamo Dante in un libro scanzonato, leggero e dottissimo: “Il mio Dante”. Roberto Benigni, il nostro più amato e popolare attore comico, legge e commenta “La Divina Commedia” di Dante. A rileggere i canti commentati da Benigni sembra di sentire la sua voce, la cadenza toscana e la dinamicità fisica e psicologica di un lettore impareggiabile che è riuscito a far amare Dante anche a chi non lo aveva mai incontrato. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) All’estero Dante è presente dappertutto anche nella popular culture: nella fantascienza, nel noir, nei videogiochi, nel cinema, nella musica pop … Incontriamo Dante in un thriller avvincente come “Il circolo Dante” di Matthew Pearl. Boston 1865: un gruppo di letterati fonda un circolo per far conoscere la Divina Commedia in America. Il comitato direttivo della vicina università di Harvard ostacola la diffusione delle “superstizioni immorali” di Dante, ma quando la città viene insanguinata da una serie di efferati delitti, i membri del Circolo Dante sono gli unici in grado di scoprire il colpevole. Sembra infatti che l’assassino si ispiri alle torture dell’Inferno per martoriare le sue vittime. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) E incontriamo Dante nel libro “Inferno” di Dan Brown. Ispirato alla Divina Commedia, ambientato ovviamente nella penisola Inferno”, c’è tutta la cultura di Firenze nell’avvincente thriller di Dan Brown, anche se con errori ed incongruenze. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) L’anniversario della morte di Dante Alighieri ci dà l’occasione di avvicinare i ragazzi alla vita del sommo poeta e alla sua opera. Eccovi quindi “Nel mezzo del cammin”, brani scelti dalla “Divina Commedia” e raccontati da Claudio Elliot. Una nuova versione del testo dantesco, accattivante e moderna, che alterna versi originali a brani adattati in modo preciso e mai banale. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) E per finire “L’Amor segreto: Dante, Beatrice, Gemma” di Angela Nanetti e Roberto Innocenti, un capolavoro che tutti dovrebbero leggere. Libro di rara bellezza, scritto in lingua colta, “L’Amor segreto” racconta sì la vita di Dante, ma soprattutto dà un volto a Gemma Donati, moglie del poeta. Angela Nanetti l’ha scritto in stato di grazia, con passione, coinvolgendo i lettori in un viaggio che ne percorre l’infanzia, la giovinezza e la maturità, impreziosito dalle tavole di Roberto Innocenti. Ne esce un ritratto sorprendente e ben modulato, che ci avvolge col tepore delle parole e si trasforma in canto. E’ un classico del futuro. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità) Ricordandovi che la Biblioteca c’è anche in questo difficile momento, vi auguro buona lettura! La Bibliotecaria Rosaria
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