[Original English]
Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 Valderice iniziò ad arricchirsi di sontuose ville nelle qual i nobili ed aristocratici trapanesi ed ericini trascorrevano lunghi periodi di villeggiatura. Risale ai primi del XX secolo la costruzione di Villa Minaudo-Quartana (oggi Villa Adragna), dalle linee rigorosamente geometriche di ispirazione gotica e romanica. Elemento peculiare della villa è il giardino, nel quale si armonizzano diverse tipologie di composizione: all’italiana, rocciosa ed esotica. Da un vasto parco è circondata anche Villa Adragna d’Altavilla (oggi Villa Betania). In origine insediamento padronale a servizio del fondo, poi ampliata ed indirizzata a finalità di villeggiatura, la villa è stata ristrutturata ai primi del ‘900. Dotato di monumentali edifici, il complesso è dal 1948 di proprietà della Curia Vescovile di Trapani e dal 1960 – grazie al benemerito Padre Antonio Campanile – è sede di un Istituto Medico Psico-Pedagogico. Sotto l’odierna pineta comunale, sulle terre che un tempo appartennero al convento ericino di San Francesco, agli inizi del XX secolo il senatore Giuseppe D’Alì eresse una dimora di villeggiatura che successivamente passò ai Manzo e pervenne poi a gli Abate (attuali proprietari). Villa Maria Grazia è al centro di un lussureggiante parco con splendida vista sul mare. E’ stata trasformata in un’accogliente struttura ricettiva. Villa Elena, situata sulla direttrice che da Valderice conduce a Bonagia, è tra le costruzioni ottocentesche più gradevoli e pregiate del territorio. Posseduta dai Salerno Fallucca, poi dal barone Nicolò Alberto Barberi e pervenuta ai primi del ’900 ai baroni Stabile, nel secondo dopoguerra passò ai Pappalardo e, prima di giungere agli attua li proprietari (gli Stella), appartenne ai Genna, a cui si deve l’attuale denominazione in omaggio ad Elena Regis Genna, nota cantante d’operetta che vi abitò negli anni ’60. Sulla facciata principale si apre l’ingresso alla cappelletta privata, che mostra sull’altare una cornice in stucco (orfana di un quadro raffigurante la Madonna di Custonaci trafugato) e sul pavimento una pietra tombale risalente al 1861. Sulla stessa direttrice (la strada che a partire dal 1864 iniziò a collegare la marina di Bonagia con ‘Paparella’, Valderice, per favorire i nobili che in quest’area avevano possedimenti) sorge Villa Pilati, tipico esempio di edilizia rurale legata ai possidenti ericini che dal secondo ‘700 iniziarono a trascorrere a valle la stagione estiva. Appartenuta ai Palizzolo e poi ai Pilati di Rocca Giglio, è oggi di proprietà di Maria Antonietta Aula, nipote della Marchesa Antonietta Pilati Riccio di San Gioacchino. Ristrutturato e riportato all’originario splendore, il complesso è diventato un’amena struttura ricettiva, immersa nella natura, tra palme secolari, uliveti e profumati agrumeti.