[Original English]
Il paesaggio rurale valdericino è ancora oggi segnato dall’evoluzione giuridica delle cosiddette “ parecchiate”, estensioni di terreno avviate a coltivazione e sottratte alla pastorizia e all’incuria, che a partire dal XV secolo iniziarono a sorgere all’interno dei feudi che traevano origine dai 14 casali dell’ Univèrsitas di Monte San Giuliano. In questo contesto sorsero i bagli, eretti per lo più nelle vicinanze di una sorgente e in alture dalle quali meglio potevano essere controllate e difese le terre. Furono concepiti per consentirvi lo svolgersi delle attività lavorative e domestiche in maniera autosufficiente. Elemento comune a molti bagli erano gli stemmi delle famiglie proprietarie che sovrastavano gli archi dei portoni d’ingresso o le porte principali dei cortili: questo è quello di casa De Nobili nel Baglio Mafi. Il Baglio Cuddìa (oggi Marini, inteso anche Baglio Sciare) sin dal XVI secolo fu a servizio del territorio Rizzuto-Sciare. Situato in posizione elevata ed eretto con precipua funzione difensiva, ha mantenuto l’originaria figura di fortezza, con una lunga cinta muraria. Il cortile interno, con pozzo centrale in pietra, dà alla struttura l’aspetto di una confortevole dimora stagionale. Negli appartamenti, buon gusto e funzionalità si armonizzano con le forme tradizionali. In un ambiente i proprietari hanno raccolto attrezzi ed oggetti legati alla ultrasecolare vita del baglio. Sebbene venga a volte indicato come villa, il Baglio Fallucca (oggi Battiata) dallo storico Vincenzo Perugini è annoverato tra i bagli sia per la concezione costruttiva sia per l’assenza di un vero parco arboreo. Fu costruito nella metà del XVIII secolo d al barone Matteo Fallucca quale struttura a servizio del feudo Rizzuto-Cavaliere. Divenuto dimora per la villeggiatura, il baglio – pervenuto alla famiglia Battiata – non ha perso la sua originaria funzione di centro propulsore dell’azienda agricola. E’ a pianta quadrata con corte interna, nella quale si affacciano i magazzini e alcuni alloggi. A quelli che furono gli appartamenti padronali si accede da una scala in pietra cosiddetta “misca”, realizzata alla ‘trapanese’ (cioè con un particolare sistema ad incastro che consente ai vari elementi di auto reggersi). Una chiesetta dedicata alla Madonna di Custonaci (patrona di Valderice), coeva della struttura principale ed eretta accanto al portone d’ingresso, conserva ancora il suo antico e mistico fascino. La Madonna di Custonaci è effigiata in una tela posta sull’altare. Nella parte inferiore del quadro l’ignoto autore ha raffigurato il baglio e i terreni che lo circondavano. I nobili proprietari del baglio assistevano alle funzioni religiose da una sorta di ‘coro’, al quale si accedev a direttamente dagli appartamenti padronali. La storia della cappella del Baglio Fallucca è legata a quella dei tradizionali trasporti della Sacra immagine della Madonna dal Santuario di Custonaci ad Erice. Nei pressi del baglio, vicino al bevaio Cavaliere, laddove passava la Regia trazzera che da San Vito portava fino ai piedi di Erice, la processione della Madonna di Custonaci si fermava. Sotto la volta di un tempietto (detto ‘ Arco del Cavaliere’) la “bedda matri” veniva adorata dai fedeli, ai qu ali il barone Fallucca (come atto di devozione) non lesinava cibo e bevande, distribuendo a tutti “pane, vino, pàssuli e ficu sicchi” . Il Baglio Fallucca aveva a monte una pertinenza che fungeva inizialmente da deposito per i foraggi e, dopo, anche da alloggio per i lavoratori. Pervenuta alla famiglia Cusenza, la settecentesca costruzione è stata oggetto di un intervento di restauro ed è stata adattata a struttura alberghiera e di ristorazione il cui nome, Santacroce, rievoca quello di un’antica chiesetta (non più esistente) citata in un testamento del 1339.